Al centro delle linee guida delineate nella politica del Green Deal europeo vi sono importanti obiettivi riguardo la tutela della biodiversità e della conservazione del territorio; pertanto, la Commissione ha adottato la nuova legislazione di Politica Agricola Comune 2023-2027 (PAC), ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2023, finalizzata a raggiungere obiettivi di transizione ecologica a sostegno del settore dell’agricoltura, della zootecnia e delle zone rurali.

A seguito di studi di settore condotti da facoltà universitarie di ricerca Italiane, l’attuale processo di utilizzo dei concimi di origine minerale e di fertilizzanti sintetici genera un alto impatto a livello ambientale all’interno del settore dell’agricoltura, con ingenti quantità di emissioni di gas climalteranti ed un aumento progressivo delle emissioni globali di GHG. I fertilizzanti di origine sintetica rappresentano un fattore degenerativo circa la tutela e la preservazione dei terreni destinati alle attività agro-pastorali e zootecnia, provocando il degrado del sottosuolo, la perdita dei micro e macronutrienti principali ed un impatto significativo con alti livelli di produzione di CO2.

L’obiettivo di limitare ed eliminare l’utilizzo dei compost chimici mira all’individuazione di soluzioni alternative sostenibili ad impatto quanto più prossimo allo zero; la riforma della PAC 2023-2027 ha avviato un finanziamento pari a 387 miliardi di euro provenienti dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia e dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, al fine di consentire ai Paesi dell’Unione Europea di promuovere la ricerca e l’innovazione verso politiche sostenibili di sviluppo rurale e del settore agricolo.

NVA, anche in collaborazione con importanti centri di ricerca universitari italiani, interverrà all’interno del processo di transizione ecologica a supporto delle realtà agricole e zootecniche italiane e per il sostentamento delle tradizionali attività agro-pastorali regionali. L’innovazione green degli impianti rinnovabili di NVA ed il know-how delle attività rurali locali cooperano per lo sviluppo di strategie di economia circolare e per il riutilizzo e rigenerazione delle componenti agricole di scarto. Tali strategie mirano al raggiungimento degli obiettivi delle linee guida della PAC, garantendo prospettive di mercato sostenibili con un impatto ambientale sostanzialmente nullo nel settore agricolo e zootecnico.

Con particolare riguardo al settore della rigenerazione di compost organici, NVA, a fianco delle realtà agricole italiane, supporterà le attività di sostentamento locali attraverso la produzione di compost zootecnico da fonte rinnovabile come modello di rigenerazione del materiale di scarto. Tale modello prevede la riutilizzazione ed il riciclo di scarti/sottoprodotti quali il digestato anaerobico solido e liquido provenienti da digestione anaerobica da impianti zootecnici biologici e rigenerativi. La collaborazione sinergica tra gli impianti NVA e le realtà agricole e zootecniche locali sostiene pienamente i principi dettati dal concetto dell’economia circolare, all’interno della quale la produzione ed il consumo di risorse implica una condivisione, una riparazione ed un riutilizzo dei materiali di scarto nel lungo periodo con un basso impatto ambientale.

La progressiva sostituzione di fertilizzanti di origine chimica con compost organici derivanti da impianti zootecnici rigenerativi apporta importanti vantaggi e benefici a livello ambientale. In primo luogo, il reimpiego di materiale di scarto evita l’avviamento di processi di smaltimento e garantisce un destino alternativo ad un potenziale rifiuto; inoltre, l’abolizione di concime chimico sostiene positivamente le politiche di Carbon Capture, riducendo la dispersione di emissioni di CO2 e limitando i danni irreversibili a livello ambientale. Un importante studio di ricerca ha confermato che, a parità di quantità di distribuzione, il compost di origine organica non solo riduce le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, ma riduce notevolmente i costi di gestione e spostamento della materia, garantendo un risparmio economico significativo pari al quasi 67% dei costi.

Il processo di transizione dall’utilizzo di compost chimici, verso il totale impiego di compost da fonti rinnovabili, ha recentemente registrato risultati positivi ed incoraggianti: negli ultimi vent’anni, l’istituto FAO ha segnalato una diminuzione totale dei fertilizzanti pari al 6% e, in particolare, un decremento del 50% dei fertilizzanti di origine sintetica, parallelamente ad una crescita di utilizzo di compost organico del +127%.

Ad oggi, i benefici derivanti dalla filiera del biometano risultano quindi indispensabili ed altamente necessari all’interno del settore agricolo e zootecnico, al fine non solo di aiutare le piccole realtà economiche a svincolarsi agilmente dalla dipendenza del mercato dei compost chimici, ma tuttalpiù per dirigersi verso una propensione all’utilizzo di risorse derivanti da scarti di origine agricola e all’abbandono delle soluzioni chimiche e sintetiche.

La visione di NVA risulta perfettamente in linea con la nuova direttiva PAC europea, per la quale la realizzazione di impianti rinnovabili per il trattamento di biomasse a supporto delle attività agricole-rurali, potrà garantire una cooperazione sinergica sostenibile e altamente qualitativa per la preservazione del territorio in direzione degli obiettivi del Green Deal.